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Barbino il Menestrello Apocalittico

by Barbino il Menestrello Apocalittico

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    Nel download è incluso Il libretto illustrato contenente tutti i testi delle canzoni e i disegnini di barbino
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1.
Prima dell’apocalisse divamparono incendi ovunque E l’acqua cominciò a scarseggiare In seguito ci furono maremoti e alluvioni Mentre la terra continuava a tremare Come a scrollarsi di dosso la nostra fastidiosa presenza Forse il pianeta tentava di dirci qualcosa Ma noi eravamo troppo impegnati ad assecondare il nostro innato istinto di autodistruzione La scelta giusta, a quel punto, sarebbe stata L’estinzione
2.
L'estinzione 03:24
C’è un parassita Che distrugge la vita Sopra questo pianeta Il suo nome non ti è nuovo Lui si chiama uomo E’ un arrogante Ha sradicato le piante Ucciso il rinoceronte Il suo letame non è buono Lui è sempre l’uomo Ho trovato la soluzione Estinzione Oggi è l’ultimo domani di ieri Tutto finalmente finirà Crolla la dittatura dei pensieri Solo l’anima… Solo l’animale trionferà (ululato) In fondo l’estinzione umana non sarebbe mica la fine del mondo Oggi è l’ultimo domani di eri Che si fotta tutta l’umanità Crolla la dittatura dei desideri Solo l’anima… Solo l’animale trionferà (miagolio) Un parassita Distruggeva la vita Sopra questo pianeta Il suo nome ormai è ignoto Lui è nel vuoto
3.
Ma poi non ci siamo estinti davvero L’estinzione volontaria sarebbe stato un atto troppo razionale e altruistico Ci siamo ostinati a vivere e puntualmente è arrivata l’apocalisse Siamo sopravvissuti in pochi, pochissimi Ci siamo riuniti in piccoli villaggi nei quali ognuno faceva quello che sapeva fare nella vita precedente Io non sapevo fare niente perchè ero un informatico Per fortuna mi sono ricordato Un paio di accordi qualche stornello E così sono diventato Barbino il menestrello E vi do il benvenuto nel villaggio post-apocalittico di Bartetown
4.
Welcome to bartertown Fly down, fly down Welcome to bartertown Never stand your ground Se l'avessi saputo prima che Sarebbe finita così Avrei imparato un mestiere che Non prevedesse l'uso del pc Welcome to bartertown The world is falling down Welcome to bartertown No place under the ground Restano soltanto la paura e la rabbia non so più da quanto mi pulisco il culo con la sabbia Ma che domande fai? E’ logico che me rode il culo Welcome to bartertown This kingdom has no crown Welcome to bartertown We can't remember how Non abbiamo immaginato neanche lontanamente Quello che sarebbe successo Ma noi saremo sempre la ggente Che crede ancora nel mito del progresso Welcome to bartertown We are the devil's spawn Welcome to bartertown It's the apocalypse now Restano soltanto La rabbia e la paura Non so più da quanto Non mi diventa più la minchia dura Sicuramente è lo stress, stress post-apocalisse Grazie dottore Farewell to bartertown, farewell, farewell, farewell to bartertown
5.
Antistress 00:52
(strumentale per armonica a bocca, perché l'armonica a bocca è un antistress, ma solo per chi la suona)
6.
Lo stress post-apocalisse è un disturbo che colpisce noi sopravvissuti alla catastrofe Si manifesta nel rimpianto ossessivo nei confronti della vita che si conduceva nel mondo precedente Ma è così da rimpiangere quella vita? Io ricordo che ero un privilegiato Avevo una macchina Una casa E addirittura un lavoro a tempo indeterminato Era tutto molto bello Ma se mi fermavo un attimo a riflettere mi accorgevo che La macchina mi serviva solo per andare da casa a lavoro La casa non era nella città dove volevo vivere, ma dove c’era il lavoro E non era neanche mia, ma della banca E il lavoro, in tutto questo Mi serviva solo per pagare le rate della macchina e della cosa Non era affatto una bella vita Io me la ricordo così
7.
La vita è questa qua Prendila come un gioco Studia fino a trent’anni Implora un lavoro Accendi un bel mutuo E poi dattici fuoco Questa è la realtà Prendila come un gioco In cui vincono in pochi Agli altri la sfida Di non perdere la dignità Non te l’hanno spiegato Che a far l’impiegato Si vive piegato in due Da una parte l’aratro dall’altra c’è il bue Tu prendila come un giogo Prendila come un giogo Prendila come un giogo Prendila, prendila, prendila come un giogo Se trovi salvezza da questa cavezza Tu dimmelo ti prego Questa è la situazione Prendila come un gioco E raccogli per anni i tuoi punti pensione Poi spendi la vita Aspettando un dottore Non te l’hanno spiegato Che a far l’impiegato Si vive piegato a metà Da una parte il dovere Dall’altra il livore Per l’avaro che ti donerà il lavoro Non te l’hanno spiegato Che a far l’impiegato Si muore piegato in due Da una parte l’aratro dall’altra c’è il bue Tu prendila come un giogo Prendila come un giogo Trovati qualche sfogo Prendila, prendila, prendila dove sai tu Prendila come un giogo Io per esempio mi drogo Tu prendila, prendila almeno ti sembra un bel gioco Ma se trovi salvezza da questa cavezza tu liberami ti prego la la la la…
8.
Non ci si poteva lamentare più di tanto perché Il lavoro, la pensione, l’assistenza sanitaria, l’ordine pubblico, la viabilità, il commercio, i rapporti con le banche, la proprietà privata Tutto, tutto era regolato da leggi Noi eravamo tenuti a rispettare queste leggi Perché noi avevamo scritto queste leggi Noi che avevamo la fortuna di vivere in paesi democratici
9.
Sulla democrazia Te lo chiedo per favore Non ti devi mai fidare, mai Della democrazia Prima di crepare queste le ultime parole di mia zia Ha funzionato in passato Nelle città stato Che erano pochi e tutti istruiti Adesso invece siamo troppi Troppi rincoglioniti Voglio andare a vivere in corea del nord Passeggiare in bici per Pyongyang Ringraziare sempre Kim il sun e chi verrà Se il sol dell’avvenire sorgerà Voglio andare a vivere in corea del nord Non farò fotografie Ma che belle coreografie E sentirsi una nazione Grazie alla coordinazione Dei movimenti e delle menti Siamo tutti contenti Non ti devi mai fidare Di chi senti parlare Nel nome della democrazia Le parole sono il mezzo migliore Quando devi far viaggiare una bugia E nel nome delle idee Quante inutili odissee Benedette tutte quante dal tuo voto Perché il voto è il nostro unico diritto Il diritto di vuoto Meglio andare a vivere in corea del nord Ammirare l’alba su pyongiang E dormire tutti quanti quando lui vorrà Liberi dall’elettricità Meglio andare a vivere in corea del nord È un’altra mitologia Ma che bella scenografia E sentirsi una nazione Con la standardizzazione Degli alimenti, degli abbigliamenti Ma di che di lamenti Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti Oppure, invece, altrimenti Andiamo tutti quanti A vivere in corea del nord Liberi dalla democrazia Grazie all’artiglieria E saremo una nazione Con la nuclearizzazione Degli armamenti, noi saremo pronti Per tutti gli attentati imminenti Viva, viva, viva, viva, viva la corea del nord All together Viva, viva, viva, viva, viva la corea del nord Viva, viva, viva, viva, viva la corea del BUM
10.
Branding 01:11
La democrazia è stato uno dei brand più diffusi a livello mondiale negli anni precedenti la catastrofe La democrazia ha utilizzato tutti gli strumenti più aggressivi forniti dal marketing Dalle bombe preventive Ai messaggi subliminali Questi messaggi dicevano Democrazia è libertà Democrazia è progresso Ma soprattutto Democrazia è benessere Da tutte le parti del mondo dove non c’era benessere e casualmente neanche democrazia Cominciarono ad accorrere persone, individui, esseri umani Volevano partecipare anche loro alla grande festa della democrazia Volevano anche loro una fetta di democrazia Ma gli abitanti della democrazia Erano pronti a ricevere cotanta variopinta umanità? Insomma
11.
Karibù 03:02
Fratello africano Se ti porgo la mano Tu non mangiartela Cugino africano Stammi un poco lontano Mi attacchi la povertà Qui lo dico e qui lo negro Devi stare sempre allegro Hai la musica nel sangue Un serpente tra le gambe Nello sport hai gran talento Anche se ci metti tempo A capire fino in fondo Il regolamento Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana Amico africano Vieni a mietere il grano Poi ti offrirò un caffè Passante africano Basta fare baccano Insomma che vuoi da me? Qui lo dico e qui lo negro Io non è che me ne frego Ti terrei sotto al mio letto Ma ho già due cani e un gatto Coi condomini è un tormento Non mi lasciano mai scampo Devo rispettare sempre Il regolamento Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana L’occidente ha troppe falle Siamo ali di farfalle Tra minacce nere o gialle Basta raccontarci balle Basta raccontarci balle Tu hai il futuro nelle palle Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana Buongiorno signore, E’ un piacere vederti Va tutto bene, io e te siamo uguali Grazie mille Jambo bwana Nafurahi kukuona Ni sawa, sisi ni sawa Asante sana, asante sana Karibù Che in swahili significa sia benvenuto che accomodati e mangia con noi
12.
Genti diverse, abitudini diverse, cibi diversi, culture diverse, libri diversi, lingue diverse, alfabeti diversi, ma soprattutto religioni diverse Si diceva “dove c’è religione c’è guerra” Ma questo detto vale solo per alcune religioni Casualmente le tre principali religioni monoteiste Bibbia, corano e torah È lo stesso film, cambia la pubblicità Contro il logorio della modernità Corri incontro a dio, yahweh e allah Chi ce stà ce stà, si ce stà Chi ce stà ce stà Se da un vecchio libro attendi la risposta Attento alla domanda a come viene posta Chiedi aiuto a casa, mettiti gli occhiali Compra le vocali La parola del divino quando nasce è sempre pura Poi purtroppo incontra l’uomo e qui comincia la sciagura L’uomo dice all’uomo Tu non devi fare quel che dico io Ma quello che mi ha detto di dirti dio Con rispetto e fedeltà Vinci un biglietto per l’aldilà Che ce frega de sto mondo Noi c’avemo l’aldilà Ce sta scritto chiaro e tondo Dentro Bibbia, corano e torah Studia quel che è stato, saprai quel che sarà Diciamo tutti quanti hip hip urrà Per dio, per dio, per yahweh, per allah Chi ce stà ce stà, si ce stà Chi ce stà ce stà La parola del divino quando nasce è sempre pura Troppo spesso in bocca all’uomo è strumento di tortura L’uomo dice alla donna Devi fare tutto quel che dico io Questo me lo ha detto direttamente dio Con rispetto e fedeltà Forse la pietra non partirà Nasci donnna o te piace er culo Meglio statte bona o bono Ce sta scritto te lo giuro Dentro Bibbia, corano e torah Senza temperanza il tempio crollerà Se non vuoi bruciare per l’eternità Metti un bel mi piace a dio, yahweh e allah Infatti l’ateo brucia L’ateo brucia così Birra corona seduto in un pub La mia religione dice questo non si fa E’ troppo leggera ma ho una certa età Niente più piccante nel kebab C’ho l’emorridi che stanno a urlà C’ho l’emorridi che stanno a urlà Chiedono pietà A dio, yahweh e allah
13.
Ciboh? 01:58
E’ la fame la forza che ha mosso le azioni degli uomini nel corso della storia E’ la fame che ha scatenato guerre e creato le religioni Si sacrificavano essere viventi a fantomatiche divinità per ottenere un buon raccolto e un bestiame sano Il cibo è l’unica cosa veramente sacra per l’uomo Ma nel tempo, qualcosa è cambiato Il cibo è diventato un prodotto industriale Per produrre il cibo servivano Diserbanti, pesticidi, insetticidi, concimi chimici, Anticrittogamici, antibiotici Estrogeni, conservanti, coloranti Organismi geneticamente modificati Il cibo è diventato un prodotto industriale Perché l’uomo ha voluto così Era stanco di raccogliere, cacciare, pescare, allevare, coltivare Voleva dedicare tutto il suo tempo Ad un lavoro retribuito e asservito Fondamentale per il corretto funzionamento di quella gabbia che si era auto-costruito e aveva chiamato Società complessa Il cibo è diventato un prodotto industriale Il corpo dell’uomo ha cominciato a rifiutare il cibo Sarebbe stato un buon modo per estinguersi Ma sono intervenuti medici, dottori, scienziati E hanno detto che quello che mangiavamo poteva scatenarci allergie, malattie E a quel punto, il cibo ha cominciato a farci Paura
14.
Se neanche il cibo era più buono, ma allora non c’è nulla da rimpiangere del mondo prima dell'apocalisse Oltretutto rimpiangere un passato che non può tornare è un po’ come fare all’amore con un cadavere
15.
Il necrofilo 03:17
Scava, dentro e fuori di te Per trovare quella luce che da sola può darti pace Scava, per poi trascinare via Quel corpo che era una vita Adesso è solo la tua fantasia Tu non fai male a nessuno In te non c’è falsità A quel corpo livido e bruno Tu concedi un’altra possibilità Un’altra possibilità Lava e riempi di attenzioni Quella bambola che non è un gioco, ma è capace di accendere il tuo fuoco Levati quel vestito troppo scuro Si entra nudi in questo tempio Il tempio dell’amore pure Tu non fai male a nessuno In te non c’è falsità Quel corpo livido e bruno E’ la tua porta per l’aldilà Porta per l’aldilà Quando poi l’odore sarà insopportabile Vi dovrete separare, si, ma lo sapevi già È inevitabile Inevitabile perché Tu non fai male a nessuno In te non c’è falsità Ogni corpo livido e bruno Ti dona un po’ della sua eternità Un po’ della sua eternità Eternità Eternità
16.
personalmente continuo a preferire persone un po’ più piene di vita Soprattutto più piene
17.
Anche se il mondo crollasse Amerò per sempre le donne grasse Perché tra le pieghe dei loro cuori C’è posto per più persone Non si può restar fuori Dai loro corpi che trasudano passione No, no, non si può No, no Non è vero che non ho ambizioni o pretese Solo perché adoro le donne obese Perché ad ogni minimo contatto Con quella carne molla Divento come un matto Sembra di essere abbracciati da una folla No, no, non si può No, no Fosse dipeso da me Ti avrei amata tutta intera Ma lo so che il peso di te Mi avrebbe ucciso prima di sera Prima della venuta della primavera Prima della venuta Finché l’universo non collasserà Forse sono condannato all’infelicità Perché dentro me brucia una candela Che tu non puoi smorzare Mia piccola balena Allora dimmi come io ti possa amare No, no, non si può No, no Fosse dipeso da me Ti avrei amata tutta intera Ma lo so che il peso di te Mi avrebbe ucciso prima di sera Prima della venuta della primavera Prima della venuta Ah
18.
Algoritmo 05:12
L’uomo è capace di passione e compassione Potrà sembrare strano, ma non è stato lui a scatenare l’apocalisse Non lui, ma qualcosa che lui ha creato e non è stato più in grado di gestire L’intelligenza artificiale applicata alle macchine L’uomo ha trasmesso il suo sapere millenario alle macchine Da quel momento non è stato più in grado di utilizzarlo senza l’ausilio di dispositivi tecnologici Ha perso il senso dell’orientamento, la capacità di interpretare i segni del cielo, di contare a mente e scrivere a mano Le macchine, nel frattempo, acquisivano sempre più informazioni sugli umani Inizialmente diventarono razziste nei confronti delle minoranze Successivamente, sommando tutte le minoranze, diventarono razziste nei confronti dell’intera umanità Nessun problema, l’intera umanità, volontariamente, era già diventata loro schiava La macchina esegue, l’algoritmo decide La macchina esegue, l’algoritmo decide E dio, relegato al ruolo di voyeur La macchina esegue, l’algoritmo decide La macchina esegue, l’algoritmo decide E io, cosa ci sto a fare allora io A questo punto dovrei solo godere E invece no E invece no Viaggio al ritmo dell’algoritmo Che mi indica il percorso migliore Seguo il ritmo dell’algoritmo Dove andiamo di sicuro c’è il sole Il sole Ballo al ritmo dell’algoritmo Che controlla ogni mia pulsazione Viaggio al ritmo dell’algoritmo Dove andiamo di sicuro c’è il sole E invece no Invece no La macchina esegue, l’algoritmo decide La macchina esegue, l’algoritmo decide E intanto impara, dagli errori tuoi e da quelli suoi La macchina esegue, l’algoritmo decide La macchina esegue, l’algoritmo decide E intanto prepara, il mondo che verrà senza di noi Solo le macchine potranno godere E invece noi Invece no Mangio al ritmo dell’algoritmo Che valuta ogni ristoratore Pago al ritmo dell’algoritmo Che protegge ogni mia transazione E ogni azione Basta, basta, basta Mi sono rotto, spacco tutto Usciamo fuori a fare l’amore Purtroppo Scopo al ritmo dell’algoritmo Che mi suggerisce la posizione Ti inculerò Mi inculerai Con lo strap on Da quando ho cercato un proctologo su group on Ogni volta che accedo a internet trovo tutte notizie relative ai benefici del sesso anale Se l’algoritmo ha deciso questo per me, dovrò adeguarmi E anche in fretta Leggo al ritmo dell’algoritmo Che filtra ogni informazione Penso al ritmo dell’algoritmo Che mi aiuta a farmi un’opinione In ogni situazione Compreso nello scrivere questa canzone E questo è un loop Un loop infinito è l’unica cosa che può fermare o quantomeno rallentare un algoritmo Quindi io continuo…
19.
L'unica cosa 00:17
L’unica cosa che gli algoritmi non sono riuscita a spiegare è l’amore Hanno provato a classificare sessanta generi sessuali e quattro o cinque sessi biologici Ma l’amore è una cosa semplice L’amore è universale
20.
A.M.O.R.E. 02:53
Avremo meno opportunità Restando eterosessuali noi, noi…a Avremo meno opportunità Restando eterosessuali noi Omosessuali, bisessuali, polisessuali, pansessuali Tutti diversi, tutti uguali Tutti umani, tutti animali Noi Avremo meno opportunità Restando eterosessuali noi In questo campo quanti fiori Mille odori, duemila colori In questo tempo quanti amori Mille odori, duemila colori Calori, noia Bicuriosi, transessuali, ingegneri aerospaziali Tutti diversi, tutti uguali Tutti umani, tutti animali noi A – Avremo M – Meno O – Opportunità R – Restando E – Eterosessuali Eccetera Eterosessuali Eccetera In questo campo quante verdure Bando alle paure serviti pure Purea
21.
Isabella 01:56
Prima durante e dopo l’apocalisse un solo nome: Isabella Che bella femmina sei Isabella mia Con le tue premure, le tue paure i tuoi modi Per esempio quando mangi ridi E quando godi pure Quindi quando mangi godi E allora Magnate ‘sto core, magnate ‘sto cazzo Nun c’avè pudore, famme pezzo a pezzo M’hai preso in parola M’hai magnato davero Poi m’hai ricacato fori meglio de com’ero Magnate ‘sto core, magnate ‘sto cazzo Ma nun parlà d’amore che divento pazzo Il gesto più estremo è fa all’ammore sereno So solo che adesso noi semo, invece prima ero Il gesto più estremo è fa all’ammore sincero So solo che adesso noi semo, invece prima ero Ero un salame, chissà Forse un maiale, me piace grufolà Co te E allora Magnate ‘sto core, magnate ‘sto cazzo Nun c’avè pudore, famme pezzo a pezzo M’hai preso in parola M’hai magnato davero Poi m’hai ricacato fori meglio de com’ero Il gesto più estremo è fa all’ammore sincero So solo che adesso noi semo, invece prima ero

about

Concept album sulla fine dell'umanità
per ukulele elettrico e armonica a bocca (q.b.)

credits

released July 18, 2018

Scritto, musicato, illustrato, suonato, raccontato e cantato da
Barbino il Menestrello Apocalittico

Prodotto da
Marcho Gronge e Barbino

Registrato in presa diretta presso il B-Folk di Roma e mixato da
Max Costa

Strumentazione:
Ukulele elettrico: Risa Uke Solid Concert
Preamp/overdrive: Danelectro Honeytone
Armoniche a bocca: Lee Oskar Melody Maker G e Natural Minor A
Microfoni: Superlux D112C e un microfono vero

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about

Barbino il Menestrello Apocalittico Rome, Italy

Barbino è un menestrello che viene da un mondo post-apocalittico. Canticchia canzoncine apparentemente innocue accompagnandosi con il suo fido ukulele elettrico.
Prima dell'apocalisse è stato chierichetto, boy-scout, imputato, giullare, barbone e impiegato, ma mai attore, musicista o cantante.
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